Un posto di primo piano nelle patologia coinvolgenti il distretto cranio maxillo facciale è certamente occupato dai traumi. Il cranio e la faccia in particolare sono infatti le regioni del corpo maggiormente esposte ad eventi traumatici ed è quindi comprensibile come il trattamento dei pazienti traumatizzati rappresenti in media il 30-40 % dell’ attività di una struttura di chirurgia maxillo facciale.
La prevenzione dell’ infortunistica stradale (obbligo delle cinture di sicurezza, casco etc..) ha consentito di ridurre sostanzialmente la frequenza della fratture.
Nella traumatologia del distretto cefalico la faccia è coinvolta in circa il 70% dei casi ed il cranio in circa il 30%. Quindi, il chirurgo maxillo-facciale riveste un ruolo importante sia nel trattamento delle emergenze (controllo di emorragie e pervietà delle prime vie aeree), sia nel trattamento definitivo delle fratture stesse.
Le fratture dello scheletro facciale necessitano di un trattamento immediato o differito.
Il trattamento ha un duplice scopo : restituire al paziente la fisionomia preesistente e una buona funzione.
Le fasi di trattamento comuni ad ogni frattura saranno riduzione, cioè il ripristino della corretta posizione spaziale del moncone fratturato, e la sua stabilizzazione per consentire la guarigione dei segmenti fratturati nella posizione corretta ed in assenza di movimenti.